giovedì 24 ottobre 2019

"Solo la parte peggiore di me mi ha capito bene, in fondo."


In questi giorni ricchi di silenzio dovuti ad una connessione ballerina che fa di tutto, tranne collaborare (Prima non va il wifi su tutti i pc e telefoni di casa, ora va sui pc e telefoni...tranne il mio), mi sono fatto coraggio e come spesso accade mi sono diviso tra sonore dormite, letture e serie tv.
Tra le tante sto rivalutando Big Bang Theory. Non sono un fan della prima ora nemmeno l'ultimo della lista, lo seguivo concedendomi qualche risata ma senza diventare il classico "fanboy" presente su internet. Più che altro, Fanman, visto i miei 35 anni.
Inizialmente faticavo per una similitudine causata dalla mia mente: come tutti sanno, adoro il film sulla vita del comico Andy Kaufman, interpretato magistralmente da Jim Carrey. Quando ad Andy propongono d'interpretare Latka, un personaggio fuori dagli schemi, lui si ribella dicendo che "odia le sitcom e le risate (in alcuni casi) registrate presenti durante il programma". Provando tanta empatia per Sheldon Cooper, immaginavo un ipotetica difficoltà nei confronti di Jim Parsons interpretando il protagonista. Una volta eliminato questo pensiero mi sono lasciato andare, anche perché tra le tante sfumature della mia persona sono un po' nerd anche io. Anzi, alcune persone mi hanno classificato "Nerd da primo livello". -Piccola curiosità alla "Shelly": Su un noto sito dove spesso faccio i miei acquisti online, ho messo tra i preferiti alcune t-shirt con i loghi i questi supereroi: Ralph SupermaxieroeFreakazoid, lo smiley del Comico in Watchmen e restando sempre sulla serie creata da Alan Moore la macchia/maschera di Rorschach. Ci sarebbe anche il logo di Captain Hero della serie "Drawn Together", ma il personaggio è talmente osceno che rischio il ban se linko qualche sua uscita oltraggiosa degna di questo programma-. 

Sta di fatto che una puntata in particolare delle tante mi ha illuminato per un post già abbozzato e poi eliminato riguardo le svariate personalità di ognuno di noi e in questo caso, del sottoscritto. La puntata in questione è quella dove Sheldon e Amy devono decidere una determinata data (evitando spoiler) e visto lo stress del protagonista inizia a parlare nel sonno, dando libero sfogo alla sua personalità più alla mano, più..."tranqui". 




Argomento, quello delle personalità in noi presenti, attuale da sempre. Mi viene in mente per esempio "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello (alla faccia della prof. che mi bocciò alla matura!). Ma anche nel mondo della musica e nel cinema i riferimenti sono ovunque.
Avevo già trattato un post simile durante i primi mesi di vita del blog. Più che altro con alcune similitudini tra me e vari personaggi del film. Diciamo che questa, a distanza di quasi sei mesi, è una "Parte II".

Innanzitutto tra le tante idee accumulate per questo post c'entra anche quello di Moz inerente alla "Pazzia di batman" (che trovate QUI). L'ultima volta che avevo scritto qualcosa era proprio inerente al supereroe di Gotham City e citando il mio amico blogger "Perché, diciamocelo (e il Joker ha ragione): Come può essere normale una persona che indossa un costume da pipistrello e se ne va in giro a fare il vigilante non richiesto? Non sei normale. Per niente. Per me Bats è questo. Un personaggio che rappresenta un tipo di follia, e forse tutti i personaggi della sua storia sono un tipo di disturbo mentale. ". Ecco, tra le tante similitudini già citate e che avete letto in precedenza, è presente pure la follia e la sete di giustizia (e anche una piccola dose Tarantiniana di violenza che so fortunatamente placare). Sicuramente quella di prendere e letteralmente scaraventare qualcuno sul muro, con il peggiore dei miei sguardi più neri di un temporale, è un pensiero ricorrente in me. Complice il fatto che son sempre stato etichettato da alcune persone come il classico bravo ragazzo. Quello educato e gentile e che spesso porta pazienza e lascia scorrere. Gran bel peso, quello di avere lo sguardo da brava persona. D'altronde lo cantavano anche i miei (e di tutti) amati Who, come ci si sente veramente, dietro gli occhi azzurri.




"Quando il mio pugno si stringe, aprilo
prima che lo usi e perda la mia freddezza
quando sorrido, dimmi qualche brutta notizia
prima che rida e agisca come uno stupido"

...dice la canzone, ed è vero. Purtroppo nella vita di tutti giorni, incontriamo (e incontro) persone a noi incompatibili caratterialmente, oppure altrettante con la faccia di bronzo che vivono grazie alla fatica degli altri, soprattutto nel mondo del lavoro in tutti i settori. Sta di fatto che certi modi di fare degli stessi meritano effettivamente una lezione. Prima ho menzionato la violenza di Tarantino nei film ed è vero quanto sto per dire: Dare una sonora lezione ricca di splatter (o terrificanti torture psicologiche) a determinate persone mi...concilia il sonno. Il che è effettivamente preoccupante ma terapeutico. Mentre tutti i video asmr di questo mondo (i classici rumori di relax) non fanno altro che irritarmi e tenermi sveglio. Eccezione fatta per questa playlist su spotify. 
D'altronde l'ho detto: come Batman ho sete di giustizia e vedere continuamente persone che se ne approfittano della disponibilità altrui anno dopo anno diventa irritante e insopportabile. Ovviamente sono consapevole che mai e sottolineo MAI agirò come spesso accade nella mia mente. Anzi, come in "Behind blue eyes" degli who mantengo la mia freddezza e mi comporto come il protagonista di "Impiegati...male!" Peter Gibbons: Scazzato e rilassato, prendendola con filosofia e ironia. (Vi prego, fate clic perché è una scena veramente terapeutica! Pari alla scena della fotocopiatrice, ripresa dai Griffin in una nota puntata. QUI link del paragone tra la scena animata e quella del film, quando l'avevo vista per la prima volta, conoscendo il film presente nella mia collezione di DVD, avrò riso per un bel po' di minuti).
Col senno di poi, posso dire che ho un buon self-control. Ovviamente i classici respiri profondi mi sono sempre d'aiuto -soprattutto se sono in cassa a lavoro-, per questo ringrazio Mike Maric e i tanti insegnamenti trovati sul libro "La scienza del respiro". Libro che consiglio a tutti. Va anche detto che sono toro e in quanto tale, come segno zodiacale, sono una pentola a pressione: Devo esplodere, imprecare alla Carletto Mazzone/Germano Mosconi e poi tutto passa. Il più capita con gli automobilisti, ovviamente (o, in passato, al mio povero stipetto a lavoro: l'unica volta che ho perso la pazienza per calmarmi avevo tirato il classico pugno/cartone a dir si voglia alla porta in metallo. Poi ovviamente sistemata nel più classico dei "vedo/non vedo". Questo perché tutto si può dire di me, ma mai che frego i clienti con i soldi -A dire ciò un cliente anziano che non sa neanche quanti soldi aveva nel portafoglio-. Sono professionale e sempre attento, a differenza di molti). 

Altro esempio cinematografico della bontà di una persona portata al limite dell'esasperazione è "Io, me & Irene", di Peter & Bobby Farrelly con Jim Carrey (si, adoro Jim da quando avevo 11 anni). Lo sdoppiamento della personalità del buon Charlie, trasformandosi in Frank causa tanta rabbia repressa. 
Per quanto demenziale sia il film, mi aveva colpito proprio "l'ingresso in scena" di Frank, dopo il più classico dei palmface e guardandosi in giro come per chiedersi "che ci faccio qui". Quante volte mi capita. A volte ipotizzo di non far parte di questo pianeta, altrimenti non trovo altre spiegazioni riguardante sogni di invasioni aliene degne di Indipendence day. (un giorno, prometto, li racconterò. Volevo farlo nel post riguardanti gli UFO ma come spesso accade nella mia mente...troppa carne al fuoco e non posso sempre farcire post di tutto quello che mi passa per la testa).
Oltretutto menzione speciale alla colonna sonora di questo film: Ci sono i Cake, i Dwarves e ovviamente i Foo Fighters con "Breakout".



Il video richiama ovviamente la trama del film, con Dave Grohl che come Charlie/Jim Carrey (e il sottoscritto) porta pazienza fino ad un certo punto, dando vita all'alter ego musicale che tutti conosciamo.
Ho postato il videoclip perché tra le tante personalità c'era quella, soprattutto alle superiori, da timido  "sfigato" alla Stanley Ipkiss di "The Mask" con Jim Carrey ("Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?" cit.) , detta senza mezzi termini. Stavo sulle mie e di conseguenza alcuni risultati amorosi sono arrivati anni dopo a seguire, lavorando su me stesso (e diabolico come sono usando straccio e cloroformio al mio "io" timido), perdendo così la chance di farmi avanti verso chi, magari, provava una certa curiosità nei miei confronti. Ogni tanto, almeno fino a un paio d'anni fa, la parte timida si risvegliava con la frase "che ci provi a fare, prenderai l'ennesimo no"... Inutile dire che l'avevo rimessa a dormire con la giusta dose di due optalidon con il campari soda canticchiando, appunto, "Novocaine for the soul" degli Eels (E cito "This paint by number life is fuckin' with my head, once again"). Dando così libero sfogo alla versione di me più spensierata e coraggiosa, anche se dopo tutti questi argomenti mi viene in mente una frase di Nitro tratta dal pezzo "Bipolar  mind": "Ho due personalità diverse e fanno entrambe schifo / ma se siamo a letto in due, tesoro mio, ti sembra un threesome". Insomma, non proprio un bel biglietto da visita.
Onestamente, a parte gli scherzi, non ho rimpianti di certe cotte soffocate emotivamente e finite nel dimenticatoio. Con i "se" e i "ma" non si va da nessuna parte. Evidentemente tutto ha un filo logico, anche se citando Doc Brown della saga ritorno il futuro "il futuro non è scritto, siamo noi a costruirlo".


 Ovviamente c'e anche l'immagine da amante della musica che ricopre un certo peso. in questo caso, a mio dispiacere, c'e la parte di me più "alla mano" che spesso si lascia andare alle canzoni radiofoniche attuali che, in cuor mio, odio con tutto il cuore. Soprattutto se mi passano per la testa a orari assurdi. Tutta colpa della parola "orecchiabile", oltre alla frequenza con cui certe (ipotetiche) hit passano sui canali musicali in tv o nelle radio / di sottofondo a lavoro senza dignità.  In questi casi penso solo una cosa: 


Ciò non toglie che, anche se amo lo Stoner rock o altri gruppi di nicchia di vario genere, una parte di me ha un debole -e lo sanno tutti- per la New wave anni '80.  Qua do il peggio di me, soprattutto se passano le Hit di Falco ("Der Kommissar" e "Rock me Amadeus", per capirci). Ma come per i generi di nicchia, anche qua la lista di gruppi è lunga: Ad una festa a tema se sentirò "Turning Japanese" dei Vapors o "I Ran" dei A Flock of Seagulls non sarò responsabile delle mie azioni. Idem per le canzoni degli Ultravox o Inxs. In questi casi vince l'euforia e citando un mio caro amico ai tempi d'oro durante un'altra festa completamente diversa: "Ragazzi...Mirko ha ordinato due caraffe di birra, siamo nella merda". 



Per ultimo, dimenticando sicuramente qualche aspetto di me (per esempio quello euforico e simpatico, sedato con la stricnina nel caffè, altrimenti scrivevo solo idiozie), nomino due aspetti di me poco noti.
Il primo è la maturità nell'accettare le sconfitte della vita. Da sempre sono una persona competitiva (ne avevo già parlato QUI). Ovviamente non tutte le ciambelle riescono col buco, o come dico sempre "Michael Jordan per essere QUEL Michael Jordan, ha perso un bel po' di partite e sbagliato altrettanti tiri".
Anche se va contro al "Fare o non fare, non c'è provare" di Yoda (da buon fan di Star Wars quale sono), mi tuffo sempre nella vita. E' l'unica che ho. Se qualcosa va male imparo dagli sbagli. "Occhi sorridenti e una pulita alle braghe", cantano i Tre Allegri ragazzi morti in "country boy". Canzone che mi descrive alla perfezione. Penso che dopo la parentesi basso andata non proprio come volevo, sentivo il bisogno di tuffarmi nel mondo del blog. Scrivere mi piace e, a tempo perso, sto seguendo un altro consiglio ricevuto da molti nell'arco di qualche mese: "Perché non provi a scrivere qualcosa di tuo?". Ovviamente il tutto in base al tempo che ho a disposizione. Se farò un tuffo a vuoto pazienza. Le esperienze nella vita vanno fatte, soprattutto se la mente è sempre in movimento.
Oltretutto non ho mai chiuso la parentesi "basso & musica", per la cronaca. Da un po' di giorni ho quella d'imparare un signor repertorio reggae e ska (Toots and the Maytals, Pitura Freska, Ska-J, Sublime e molti molti altri).
 Questo spiega anche perché nella mia wishlist su ibs.it c'e da tempo il libro "La lentezza della luce", di Michele Dalai. Se qualcuno l'ha già letto ditemi pure il vostro parere, pura curiosità.
Sono dell'idea che anche le sconfitte vanno celebrate con il giusto merito, perché sono le stesse a darci la forza per reagire, rialzarsi e ottenere una vittoria strameritata quanto indimenticabile.

La seconda è la parte diffidente di me, quella che si, vuole avere una cerchia di amici fidati. Ma ha preso talmente tante batoste in vita sua che fa retromarcia e spesso si isola con se stessa. Citando il titolo del post (e canzone di Enrico Mapuche), la parte peggiore, appunto. Ovviamente so gestirla senza entrare nel panico, ma quando entra nel vivo sembra il remake di una scena del film Revolver:


Ovvero "la sconfitta dell'ego". Saper gestire determinati momenti critici mi da particolare fiducia, soprattutto se sono il primo ad avere dubbi e incertezze. Citando il protagonista nella scena appena postata: "Tu non mi controlli, io controllo te". Ed è un gran lavoro su se stessi saper mantenere il controllo in determinate situazioni. A prescindere se si tratta di momenti d'euforia, rabbia, delusione o sfiducia nei propri mezzi.






<<Lynne:"Non esiste una tua vera identità",  Andy:"Ah già...dimenticavo". >> (Dal film  "Man on the moon") 





domenica 6 ottobre 2019

I'm Batman! 🦇





(Premessa, non prendetevi troppo a male: Sono cresciuto con "Batman - La serie animata" e i Batman di Tim Burton, è normale dare un tocco cupo a questo tema. Chi li conosce, sa a cosa mi riferisco).

-Chi non coglie la sfumatura, probabilmente avrà visto troppe volte "Batman & Robin", di Joel Schumacher-




Sabato 21 Settembre era il "Batman day". 80 anni del cavaliere oscuro.
Come sempre i miei auguri scritti arrivano sempre dopo, il classico invitato che si ricorda tardi ma quando incontra il festeggiato riecheggiano ricordi, mettendo in preventivo giri di birra a random e le ore piccole. Tenendo conto così che molte volte il pensiero vale più di un freddo messaggio di testo puntuale.

Ora inutile svelare la storia di Bruce Wayne / Batman. Chi non la conosce, citando la gialappas ai tempi di "Mai dire gol", è un brufaldino.
Come mai però mi ha sempre attirato a se, come una calamita, questo supereroe?

Pur avendo un vago ricordo delle puntate con Adam West durante la mia tenera età (ora, ovviamente, ho il cofanetto con tutta la serie), l'impatto è stato con "Batman - La serie animata" (idem), presente per noi nati negli ottanta su Bim Bum Bam nella fantastica programmazione di quelle estati, con Taz-Mania pronto a farci divertire, anche se non mi ricordo se prima o dopo.
Nello stesso periodo vedevo continuamente il film "Batman - Il ritorno", di Tim Burton. Ero ossessionato da quel film. Aveva tutto quello che cercavo in una pellicola.
Successivamente sono arrivati i fumetti presi in edicola, altri film - Escluso Batman & Robin, mai visto...e c'è una ragione - e molte citazioni da altre serie tv o cartoni animati.

Rivedendo i sei film in mio possesso, durante questa ricorrenza, a 35 anni posso dire che la risposta esatta è, senza ombra di dubbio, la forza di volontà nel reagire a determinate azioni. Specie se negative e ci fanno soffrire.
Un monologo che si sposa benissimo con il personaggio creato da Bob Kane e con il sottoscritto è preso dal film "Revolver":



Già. Furbizia, Sofferenza, Consapevolezza, determinazione e ricerca perenne della pace interiore.
Probabilmente tutti noi amanti del crociato mascherato abbiamo qualche similitudine col nostro eroe. Che sia il senso di giustizia o vendetta. Spetta solo a noi stessi scavare a fondo nel nostro io.
Nel mio caso, per quanto cupo può sembrare questa prima parte iniziale del post, è proprio il vivere nell'ombra accanto alcuni "demoni metaforici" che mi tormentano ma allo stesso modo mi danno la forza, il classico istinto di sopravvivenza. Anche perché credetemi...è bello avere una memoria come la mia, ma spesso si presentano ricordi dolorosi dal nulla. 
Come Batman: Attendere nell'oscurità, appunto, il momento giusto per entrare in azione e sbaragliare tutti, a prescindere delle dicerie o il ruolo che ricopriamo nella vita quotidiana: Sono sempre stato quello preso sottogamba, a scuola, nello sport e in certi casi anche in famiglia.
Se devo pensare al momento in cui mi sono ritrovato metaforicamente solo, come il giovane Bruce dopo la morte dei suoi genitori, è stato nell'Agosto del '95. La morte di mio nonno.
Col senno di poi, senza fare paragoni esagerati o riduttivi perché si sa: L'amore dei nonni per i nipoti è indescrivibile, io e lui eravamo come Bruce e Alfred. Si prendeva cura di me, pazientemente, durante la formazione etica e morale nei primi anni di vita (senza nulla togliere, ovviamente, ai miei genitori). M'insegnava i valori quelli buoni e farmi coraggio, nelle avversità della mia vita o sulle mie paure. La mia è sempre stata l'altezza, per esempio. Ora non ricordo esattamente il giorno o le dinamiche, anche perché vivo in perenni stati fatti di "Effetto Mandela", ma durante un mio giorno di malattia, doveva pulire il camino di casa mia ed era salito sul tetto. Non penso di esser salito su con lui, anche perché era una persona responsabile quanto sensibile e attenta. Sicuramente vederlo lavorare con sicurezza e attenzione mi ha donato fiducia. Fiducia ritrovata quando, nel mio periodo da idraulico molti anni dopo, dovevo salire sui tetti per installare pannelli solari.


Ricreare se stessi dal nulla:

Batman Begins, che tanto adoro, rende bene il lavoro che la singola persona deve fare su se stesso per ottenere risultati sperati: Rinunce, sacrifici e sputare tanto sangue.
Non mi ritengo una perona "arrivata" perché, carte alla mano, sono un commesso che scrive sul web le sue esperienze di vita, pari a quelle di tutti gli altri esseri umani. La vita stessa ha tanti insegnamenti da donarmi e non sempre è facile seguire le varie lezioni impartite, se alcuni compagni disturbano. Ma posso dire che mi sono sempre rimboccato le maniche trovando sempre la soluzione adatta a me:
-  Fisicamente, accettando i miei limiti dovuti alla mia condizione fisica e di salute per le difese immunitarie, per esempio: Ho sempre nascosto queste debolezze pur convivendoci quotidianamente, trasformandole in punti di forza. Ho imparato a diminuire lo sforzo fisico sportivo durante l'autunno/inverno? Bene, scrivo o mi tengo occupato in altre forme. Allenerò la mia mente. Attualmente per esempio sto leggendo "La scienza del respiro", di Mike Maric. Mi sto rendendo conto da solo quanti esercizi posso fare per le mie vie respiratorie, dando loro nuova linfa in vista dei periodi più caldi e iperattivi. Per non parlare delle ricette sempre qui presenti, giusto ieri sera abbiamo preso spunto dal libro divorando il "Trancio di salmone in crosta di pistacchi con insalata di avocado e arancia". Sublime.
- Mentalmente, imparando ad essere più furbo e perspicace di chi si ritiene tale. Tant'è che film come Revolver o Memento mi hanno aiutato a valutare certi aspetti passo passo e riflettere attentamente a ciò che mi circonda. Prendere appunti e solo quando si è sicuri di qualcosa prendere posizione e fare la mia mossa. Ovviamente anche qui, cinema a parte, c'ho messo del mio. Detta senza filtri sono la classica persona che ha inghiottito troppe delusioni e sconfitte, ma la mia testardaggine mi ha sempre fatto rialzare dimostrando ai vari detrattori che si sbagliavano, sul mio conto.



Batman & Catwoman




Su questa coppia è stato già detto tutto. Mi fa commuovere ogni volta vedere anche qui la consapevolezza del "vorrei ma non posso". Così simili e complici, eppure così distanti. Chiedere a Michael Keaton e Michelle Pfeiffer per avere conferma.
Tutti siamo destinati a un frammento della nostra lunga vita, dove per quanto attratti, ci capita l'esperienza di patire uno dei peggiori dolori di questo mondo. Nessuno di noi sa bene come reagire, quando ci si toglie la maschera nei momenti di solitudine. A prescindere se da uomo pipistrello o da donna gatto e dai rispettivi meme creati sui post relazioni "reazione uomo/reazione donna". Ovviamente, un paio d'anni fa, ci sono passato anche io. Evitando i dettagli, le esperienze negative o scivoloni imbarazzanti fatti forse per distrarsi. La lezione è sempre quella: "Non è tanto chi sei, ma quello che fai, che ti qualifica". Anche se a dirlo è la giornalista Rachel Dawes.  Me ne sono reso conto da solo in un determinato momento, e non uscivo da una festa con due "pupe" come il Sig. Wayne nella scena in questione.
La cosa positiva, parlo ovviamente per me, è stato ripartire da zero. Senza provare odio o rancore per alcune persone. Ora sono molto felice della strada che ha preso la mia vita e di chi mi sopporta quotidianamente, nel bene e nel male.
 Non proverò mai sentimenti contrastanti verso chi mi ha ferito, ma solo gratitudine: Senza determinate lezioni e "bernoccoli emotivi", sicuramente non diventavo la persona che sono in questo momento della mia vita. Consapevole dell'amore che posso contraccambiare a chi me ne fa dono. Di conseguenza auguro per riflesso tanta gioia, positività e un meraviglioso sorriso.


Ovviamente c'e tanto di cui parlare, soprattutto riguardante l'universo Ghotam. Ma l'argomento "villains", che nel mio caso non passa inosservato (In questo momento ricordo vagmente lo spaventapasseri / Dr. Jonathan Crane  shakerato con "Drugo" Lebowski visto l'accappatoio casalingo e dei capelli di una lunghezza media tra i due personaggi. L'immagine profilo è un vago ricordo del significato del termine "pettinarsi",ormai), l'affronterò quando avrò modo di vedere "Joker", di Todd Philips.

Posso dire però di essere sempre grato a questo fumetto nato ormai 80 anni fa e le varie influenze che, col passare degli anni, sono entrate nella mente di giovani lettori diventati poi fumettisti e sceneggiatori. Basta pensare a Seth MacFarlane e alle battute dette da Peter Griffin e lo stesso Adam West, che doppiava se stesso nelle vesti di sindaco di Quahog, per non parlare del nostrano Paperinik di Elisa Penna e Guido Martina o Tad Stones e Darkwing Duck (si, ho pure questa maglietta!). Stavo dimenticando Matt Parker e Trey Stone di South Park: Dare voce a Kenny nei panni di Mysterion con un timbro vocale alla Christian Bale è geniale!
Dulcis in fundo Leo Ortolani e il suo Rat-Man: Mi ha donato parecchi momenti d'ilarità...anche se non ho mai ricevuto il finale alternativo di "Rat-Man" collection pur inviando per tempo le pagine finali degli ultimi fumetti. Forse perché...sono di Udine.







Probabilmente, il vero motivo per cui adoro Batman è perché trovo riparo in qualcosa di più profondo, soprattutto nei momenti in cui Bruce si appresta a indossare il costume prima di salire sulla sua bat-mobile: L'identità è un comodo rifugio per chi, probabilmente, ha paura di se stesso.
A prescindere dell'alter ego, che sia appunto Batman, "Miroslav Cech" o... Alexander Supertramp. Ma questa, è un'altra storia che probabilmente racconterò col passare del tempo.




martedì 1 ottobre 2019

"Space Invaders: We the Nemesis, the Genesis, that's comin' from the sky"


Tempo fa avevo letto un libro, "Gli  alieni nella Bibbia", di Xaviant Haze. 

Per vari motivi ho sempre rimandato la creazione di questo post perché c'è tanto da dire, sull'argomento. Oltretutto sul web tutti hanno già scritto tutto, ritrovandomi ad essere il numero xx a parlare di alieni. Corro il rischio, pensando al consiglio di una mia cara amica scrittrice: "non devi censurare mai i tuoi pensieri, scrivi liberamente". Cercherò così di non ripetere argomenti facilmente reperibili su siti e programmi televisivi quali "Enigmi Alieni", ma dire semplicemente il mio punto di vista, costruito nel tempo da varie riflessioni e, in questo caso, dalla lettura.


                                                                              



Innanzitutto rientro nella categoria di persone che crede nelle altre forme di vita da sempre. A incuriosirmi, c'ha pensato pure il cinema e vari mass media (musica compresa: Vedi la canzone dei Bluvertigo "Altre forme di vita", o il personaggio fittizio di David Bowie "Ziggy Stardust". Tra l'altro, vi consiglio la lettura del romanzo "L'uomo che cadde sulla terra", da cui hanno tratto il film con Bowie stesso come protagonista).
Da bambino ricordo che i primi "perché?" sono nati grazie alle immagini presenti sul tubo catodico. Primo su tutti, ovviamente, "E.T." di Steven Spielberg. La storia la conosciamo tutti.
Successivamente, prima di perdermi negli "Incontri ravvicinati del terzo tipo", sempre dello stesso regista, a terrorizzarmi fu una pubblicità del 1992 di un noto supermercato diretta nientemeno che da Woody Allen, dove alcuni alieni, prima di ritornare nel loro pianeta nativo, pianificavano una tappa sulla terra per fare la spesa. (Va detto che a rivederla ora, a 35 anni e apprezzando lo stile dell'artista NewYorkese, due risate me le sono fatte).
L'elenco è lungo, sia dei film quanto per le serie tv e animate: X-Files (una delle mie preferite) e gli stessi Animaniacs per esempio: Complici del sodalizio tra Warner Bros e Spielberg non perdevano occasione per buttare li nel cartone animato l'amico di Elliot. Per non parlare della trilogia di Men in Black, Mars Attacks,  anche "American Dad" con Roger e i suoi amati cioccodrilli. Come dimenticarci poi di Spaceballs e la parodia di "Aliens" con l'intero cast di Ridley Scott (Xenomorfo compreso) che si presta a questa scena ormai diventata cult, per gli amanti del genere. "Oh no...ancora!".



 Insomma, il mondo dello spettacolo in tutte le sue forme ci ha donato nel corso degli anni vari film dedicati al tema o anche alcune battute buttate li, un po' per riderci su e un po' per rispondere alla classica domanda "C'è vita nell'universo?" (sperando di non ricevere risposte pari a quella di Quelo alias Corrado Guzzanti "Mah, un po' il sabato sera") .
Con il passare del tempo, tra vari libri quali "Incontri ravvicinati" ricevuto all'età di 12 o 13 anni e successsivamente "il dizionario enciclopedico sugli UFO", avevo iniziato a fare il più classico degli uno più uno. Complice anche un periodo, da teenager/adolescente, dove i vari insegnamenti imposti dalla società iniziano a stare stretti per molti di noi. Religione compresa.
Ricordo ancora le ultime volte dove partecipavo alla più classica delle funzioni domenicali, a farmi scattare gli ingranaggi che poi mi tormentarono e mi tormentano tutt'ora, fu quella frase sull'ascensione di Gesù. "Salito al cielo". Citando la canzone di Salmo, "Space Invaders":

"Un nuovo Dio ostile con più stile e le antenne
La pelle grigia, viene da un'altra Betlemme
Sì, già sapevi della sua esistenza? Giura, se fosse ufficiale
Dio diventerebbe fantascienza pura, ti pare?"

Ovviamente sono una persona dalla mentalità aperta. Rispetto il credo delle altre persone e a differenza di certi "personaggi", non sto a suonare il campanello alle 9.00 del mattino di domenica per parlare di Dio. L'invadenza non è nel mio modo di fare. Oltretutto i vari insegnamenti ricevuti, nel corso del tempo tra catechismo e nelle scuole, mi danno modo comunque di avere un dialogo costruttivo con le persone e poter dire la mia in maniera civile e rispettosa, sapendo ciò che sto dicendo evitando di parlare a vanvera. Anche se spesso a tavola le mie affermazioni sono battute satiriche sulla religione seguite dal più classico dei "Mirko, con me le puoi fare...ma cerca di trattenerti se a tavola c'è tua nonna o tuo padre", di mia madre, spesso spettatrice divertita di certe mie idiozie "alla Luttazzi". Stesso discorso per le T-Shirt "a tema" che mi contraddistinguono: da Zoidberg versione Gesù in una nota puntata di Futurama, ai Ghostbuster che catturano Qualcuno d'importante e una delle mie preferite: La classica maglietta rossa del Che ma con l'immagine di "Ecce Homo" (il dipinto di Elias Garcia Martinez, rovinato dalla parrocchiana 80enne nel 2012 durante la restaurazione) e la scritta "viva la restauracion".


Il libro citato all'inizio, "Gli alieni nella bibbia", l'ho preso per pura curiosità. Va detto ovviamente che non bisogna mai prendere come oro colato tutto ciò che si trova tra le pagine di un libro.
Allo stesso tempo però, l'ho trovato curioso se letto con la mentalità giusta. I vari giganti quali Golia, i carri alati e la moglie di Lot che diventa una statua di sale per aver disobbedito agli ordini e ovviamente, angeli: messaggeri alati sempre presenti. Tenendo conto che si tratta del Vecchio Testamento, non avevano ancora un linguaggio tecnologico avanzato per descrivere determinati avvenimenti.
Ci sono molti parallelismi tra i vari "credo", soprattutto presenti in famiglia. Ho notato questo, grazie al libro. In primo luogo la diffidenza se si tratta l'argomento base. Fonte di discussione accesa tra me e mio padre e come spesso accade, argomento che viene accantonato per il quieto vivere tra le mura di casa. Anche se il confronto, se costruttivo, può arricchire le persone (vai a spiegarlo, in certi casi il detto "non c'e peggior sordo di chi non vuol sentire" è sacrosanto). A prescindere da quale parte della bilancia stanno. In secondo luogo le prove: sono il più classico dei "San Tommaso": Se non vedo, non credo. Fatta eccezione per gli alieni. Mi sembra riduttivo pensare che siamo soli nell'universo. Ogni tanto mi viene da ridere a pensare a noi umani: Facciamo qualcosa di buono o costruttivo e ci sentiamo originali (io in primis nel cimentarmi in qualsiasi cosa, che sia suonare uno strumento o scrivere in un blog). ma se allarghiamo l'obiettivo scopriamo solo che siamo minuscoli come formiche, in confronto a tutto ciò che ci circonda. Per non parlare di quanto le persone ci rendono la vita difficile e ci sentiamo spesso impazienti nei confronti di gesti così infantili. Ma anche qui a venirci in soccorso (e a far capire quanto è vasto l'universo) ci pensano i Monty Python e la loro "Galaxy song", presente nel film "Il senso della vita". Qua sotto riproposta durante il "live Mostly", con tanto di Stephen Hawking che si presta, con la sua nota autoironia, a un simpatico sketch.



Adesso non voglio aprire l'argomento sulla teoria degli antichi astronauti o la teoria del paleocontatto altrimenti "facciamo notte". Diciamo che di base io credo nell'evoluzione della specie. Ogni tanto anche io ho i miei limiti, quando sento affermazioni riguardante l'influenza extraterrestre nella vita sulla terra. Anche se quando guardo certe forme di vita qui presenti, come i ragni, per esempio, spesso la mia mente va in tilt per via di tutte quelle zampe e occhi presenti in questi aracnidi, creando così la più classica delle espressioni sul mio volto degne di Dennis Hopper nel film "Velluto blu", di David Lynch, quando ascolta "In Dreams" di Roy Orbison.

Di certo sono convinto di una cosa: Se non si sono fatti ancora vedere è perché siamo noi quelli incredibilmente violenti, cattivi verso il prossimo e guerrafondai. Non loro.  Anche se fosse, ho imparato una cosa tra i banchi di scuola durante le lezioni di fisica: "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria". Non per niente una piccola percentuale dei miei sogni sono appunto attacchi alieni, probabilmente in riflesso delle pessime notizie ricevute dai telegiornali.

Citando il libro:

"Poi c'e il paradosso di Fermi, che tenta di spiegare perché apparentemente siamo soli nell'universo. Il fisico sosteneva che se esistono delle civiltà evolute, dovremmo aver già ricevuto delle prove a sostegno, e forse è così ogni volta che ci guardiamo allo specchio. Naturalmente, è possibile che vengano a visitarci in continuazione, restando celati dalle loro tecnologie avanzate. I governi di tutto il mondo potrebbero anche nascondere la loro presenza, per non parlare del fatto che gli esseri umani forse non sono una specie che vale la pena di salvare e loro, gli extraterrestri, ci stanno semplicemente osservando in una Disneyland aliena in attesa che ci autodistruggiamo in un olocausto nucleare". 



 
Cosa già vista in una delle mie puntate preferite di  South park.



E voi, ci credete agli alieni?