venerdì 26 giugno 2020

"La congettura dello spaventapasseri"



"Ops, i did it Again!" Cantava una nota popstar agli inizi del 2000. 

C'è qualcosa che inconsciamente mi spinge a comprare libri riguardante riferimenti matematici o inerenti alla fisica, nonostante in questo campo ero, ai tempi della scuola, uno studente con la media del 6 -a volte meritato, altre stiracchiato-. 
Come spesso tendo a fare do la colpa alla genetica, visto che queste erano le materie dove, da studente di medie/elementari chiedevo aiuto a chi si sapeva orientare con facilità (mia madre). O forse è proprio quel titolo, ritrovato anche nel libro "La formula segreta dei Simpson" letto di recente, a dare la soluzione corretta a questo rompicapo. 

"La congettura dello spaventapasseri" è un chiaro riferimento al film "Il mago di Oz" quando, alla richiesta del cervello da parte dello stesso, il mago si ritrova incapace di donarne uno allo Spaventapasseri e gli consegna un diploma. Una volta ottenuto, il personaggio declama "La somma delle radici quadrate di due lati qualsiasi di un triangolo isoscele è uguale alla radice quadrata del lato restante". 
Stesso discorso vale per Homer Simpson che, indossando (con una discutibile dignità) gli occhiali di Henry Kissinger trovati all'interno di un W.C., esclama con inconsapevole inesattezza la medesima frase come riferimento al film. Nella stessa puntata, grazie ai monitor di sorveglianza, il Signor Burns vede Homer versione "quattrocchi" e lo assume come mazziere di blackjack -con risultati a dir poco esilaranti e ulteriori riferimenti a film quali per esempio Rain Man-.
Sono quindi uno spaventapasseri? Compro libri inerenti per dare l'immagine di persona sapiente quando in realtà sono tutt'altro? No.
Uso questi piccoli mezzi come rivincita personale e colmare quei fallimenti ottenuti da studente, dimostrando a determinati insegnanti che si sbagliavano, mentre ad altri un sentito riconoscimento. Tutt'ora spero sempre d'incontrare a lavoro la mia prof di fisica delle superiori proprio per ringraziarla e farle sapere che nonostante le montagne russe presente nei compiti in classe (che viaggiavano dal 6, occasionalmente 7...e poi finire come un noto film di Stan Lee, ovvero "i fantastici 4"), non è mai stato tempo sprecato. Da toro testardo quale sono, continuo occasionalmente a sbattere la testa e cercare risposte alle domande di vita quotidiana. Citando il libro "La fisica in casa": "In ogni azione, anche la più semplice, che avviene in casa nostra entra in gioco la fisica: a volte è la meccanica, altre la termodinamica, altre ancora l'elettromagnetismo. Ogni semplice gesto è il risultato di un complesso esperimento di fisica".
Questo perché il fanciullo interiore presente in me non ha mai smesso di chiedersi come realmente funzionano le cose e che ragionamenti sono stati effettuati per arrivare a determinate conclusioni. Le materie scientifiche mi hanno sempre strizzato l'occhio grazie anche ad alcuni personaggi di film e serie tv quali Doc Brown in Ritorno al futuro, Batman e...Scheggia, di Cip e Ciop agenti speciali. Anche se la mia esperienza fallimentare ricorda con esattezza uno che la legge della fisica l'ha stravolta subendo clamorose sconfitte puntata dopo puntata: Will E. Coyote.

L'ultimo letto in ordine di tempo (La scienza secondo i Simpson) l'ho apprezzato e non poco, nonostante queste mie cadute scolastiche. Scontato dire che conosco le puntate di questa famiglia gialla a memoria: Riferimenti alla matematica sono in ogni dove, se si fa attenzione e citando l'epilogo "Sarebbe facile per i non nerd liquidare le birichinate matematiche che appaiono nei Simpson e in Futurama come superficiali e frivole, ma questo sarebbe un insulto all'arguzia matematica della storia della televisione. Questi autori non si sono mai tirati indietro di fronte alla responsabilità di dare visibilità a qualsiasi idea matematica, dall'ultimo teorema di Fermat al loro teorema di Futurama".
Non sono una persona dalle risate facili, è risaputo. Questo libro mi ha aiutato a cogliere tutte quelle gag fotografiche da fermo immagine quali messaggi criptati o formule scritte che a primo impatto avevo accantonato.
L'avevo scoperto grazie a questo video di Asta Ndiaye, che continuerò a ringraziare per il consiglio da lei proposto. Come un degno algoritmo di internet, menziona anche "Sette brevi lezioni di fisica" di Rovelli. Libro che gentilmente mi regalerà una mia amica perché si ritrova inspiegabilmente con due copie in casa. Sono piccole coincidenze che spesso mi fanno chiedere "com'è possibile? E' destino?".


Molte volte anche noi "schiappe" (a dispetto di Homer) abbiamo un lato curioso e affamato di risposte e cambiamenti. Come dice Bruce Lipton, autore de "La biologia delle credenze" <<Il mondo cambia ogni volta che ruota su se stesso, quindi chi siamo noi per non cambiare?>>. Questo per dire che c'e sempre tempo per rimboccarsi le maniche.
Alle superiori tra i tanti gruppi che ascoltavo, c'erano in heavy rotation i Sottotono. Lo scorso anno Tormento aveva fatto uscire il singolo "acqua su marte". Il testo, che si sposa alla perfezione con questo contesto (a distanza di anni) , recita

"Quando tutto non va come vorrei
Quando mi hanno detto "non ce la farai"
(...)
Perdere serve a crescere
E diventare un uomo
Adesso mi perdono tanti sbagli
O non ti godrai i traguardi
Mi dicevano dai
come farai senza il diploma
Ci pensi mai
Che poi la vita è un'altra scuola
E' formidabile
E stan parlando alla tv, han trovato l'acqua su marte
Tutto è possibile"

("Torme", se passi in quel di Udine ti avviso: una buona birra offerta al Trinity Pub è obbligatoria. Anche per la compagnia che mi avete donato tu e Fish nel corso degli anni).


Già, perdere serve a crescere e diventare uomo. Poi se si fa dell'autoironia tutto è ancora più facile e divertente! Se vi chiedete cos'era successo durante la mia maturità era andata più o meno così, accantonando quel campanilismo che contraddistingue Udine e Trieste. L'unica differenza è che non avevo i Queen di sottofondo tanto meno la prevedibilissima "Notte prima degli esami" di Venditti, ma ascoltavo a ripetizione "Ten", "No code" e "Yield" dei Pearl Jam.

                (Tranquilli, ci sono i sottotitoli!)


Piccola curiosità inerente al video: La carta "Anche Einstein è stato bocciato in matematica" l'abbiamo giocata tutti, prima o dopo. Ricordo ancora quando l'avevo detto a mia madre, mettendo già le mani avanti alle elementari: Eravamo a Lignano e stavo leggendo le schede ad anelli allegate al "Giornalino". So già che, leggendo queste righe e ascoltando la parodia triestina della canzone dei Queen, la paziente signora citata in questione si farà grosse risate.

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