I più attenti di voi avranno sicuramente notato che, tra libri che sto leggendo, qualche giorno fa era comparsa la copertina di questa graphic novel. Ovviamente la durata della lettura è stata breve (quanto la comparsa nel blog), non per giocarmi la classica frase "capirai...i fumetti si leggono in poco tempo". Quanto per la storia e di come mi aveva incredibilmente rapito, per tante ragioni e ovviamente tante risate e citazioni non troppo velate.
Il mio interesse per l'universo "Riverdale & Archie", a parte la serie tv in onda penso su netflix che non guardo perché...si sa: Ho gusti strani per le serie tv; è nata nel lontano 1988, quando avevo quattro anni e su Italia Uno nel palinsesto c'era (per noi nostalgici) "Zero in condotta", serie animata tratta appunto dai fumetti "Archie".
Col passare degli anni, durante il mio classico caffè del sabato mattina al bar, sfogliando le recensioni della rivista sportweek mi cade l'occhio su quella dedicata al primo volume della nuova collana "Archie". Inutile dire che è stato amore a prima vista, visto che qua a casa ho al momento i primi due volumi su cinque.
A incuriosirmi però, la stessa casa editrice ha nella collana i volumi dedicati ad uno dei personaggi più eccentrici della serie: Jughead, appunto.
Al resto, come sempre, ci ha pensato ibs.it.
In questo volume Jughead cerca di salvare la scuola dalle strane idee del nuovo preside, ovviamente il tutto tra un hamburger e l'altro come suo solito.
La cosa che più mi ha colpito sono i vari film mentali presenti tra i capitoli, quando il personaggio in questione sviene o come spesso accade si addormenta in punizione: Proietta nella sua mente scene cinematografiche dove lui è protagonista, ovviamente.
Questo piccolo dettaglio mi ha spinto a scrivere il post, proprio perché come accade anche nel film "I sogni segreti di Walter Mitty", soffro dello stesso problema. Se così si può chiamare.
Come scritto in qualche post precedente, da studente ero molto anonimo e stavo sulle mie, anche se nella mia mente m'immaginavo come uno dei classici protagonisti dei teen movie di quel periodo ("Road Trip", "Giovani, pazzi e svitati" e "100 ragazze" per citarne alcuni). Le avversità o alcune situazioni le affrontavo in un mondo parallelo. Dove tiravo fuori le palle e riuscivo a impormi in quella che era una gerarchia non scritta e come nella giungla "vige la legge del più forte (o del più carismatico)".
Peccato poi che una volta "ritornato nel mondo reale" ero il classico Sig. Nessuno, con le cuffiette e la musica a pieno volume.
A distanza di anni posso dire che questo "vizio" è ancora presente in me: Sul posto di lavoro come nella vita di tutti i giorni m'immagino affrontare determinate situazioni come un mozzafiatante eroe dei film d'azione (o, se sono d'umore nero, faccio fare a determinate persone una brutta fine, in pieno stile Quentin Tarantino per capirci).
Ovviamente non ci sono solo situazioni negative: come spesso accade, complice anche una presunta nostalgia musicale, se nella playlist c'e una canzone che ha quel "non so che" riesco a immaginarmi di nuovo con il basso in mano, da bravo frontman a coinvolgere il pubblico presente nell'ipotetica sala concerti.
Per non parlare delle mie (tristi) battute che, quando le penso in macchina -ridendo pure da solo per quanto mi fanno ridere-, una volta che prendo confidenza con persone complici mi lascio andare...il più delle volte con risultati penosi. Questo perché ognuno ha un senso dell'umorismo diverso.
In tutta onestà questa caratteristica che accomuna me, Junghead e Walter Mitty non è negativa: Proiettare una situazione parallela, anche se surreale, con la dovuta mentalità e lucidità può essere uno stimolo sia a livello carismatico che di fiducia in se stessi: ovviamente se qualcosa nella vita va male, di certo non mi metto a fare una sparatoria degna di Django (con la canzone di Tupac in sottofondo), ma riesco in questo modo a scaricare tutta la tensione necessaria e affrontare il problema con la giusta logica e appunto, con una lucidità impeccabile. Mantenendo una calma a dir poco invidiabile, anche se da toro quale sono...non è sempre facile contare fino a dieci. (Chi è del mio stesso segno zodiacale sa di cosa parlo).
Tra le tante "genialate" presenti nel primo volume, per citarne alcune, c'è il frame "Game of Jones", dove Jughead in questa proiezione deve salvare il regno non per avere la mano della principessa ma per...un vassoio dei migliori fireburger. Oppure l'easter egg degli autori, dove tra i nomi della petizione di Betty ci sono le loro firme. (le altre non le nomino, compratevi il volume!).
E' vero: Bisogna restare sempre con i piedi per terra ed essere sempre razionali. Ma come dico sempre "Sognare ad occhi aperti è gratis e terapeutico, il più delle volte". Lo dicono anche i Persiana Jones nella loro canzone "Ore e giorni":
"Con la mente posso avere tutto quello che non so
tutto quello che non ho visto mai
posso andare via di qua e sognare posti che
io di certo non vedrò stando qua"
E voi? Avete letto queste nuove graphic novel o siete ancora legati alla serie animata/telefilm?
Io non sono per nulla esperto dei fumetti di Archie, c'è un altro blogger che è espertissimo di tutta Riverdale :)..devo ammettere che ho guardicchiato la prima stagione del telefilm e non mi era parso affatto male
RispondiEliminaFelice inizio settimana a te! Scusa se ti rispondo solo ora ma ieri ero di turno a lavoro (mattina fino a chiusura in negozio). ��
EliminaSono curioso per quanto riguarda il blog, se non ti è di troppo disturbo riesci a passarmi il link? :-)
Per la serie tv ti dirò... come scritto ho dei gusti "strani". In questi giorni sto finendo di vedere il classico telefilm che capita al posto giusto nel momento giusto: "HAPPYish". Me l'ero segnato da tempo nella mia wishlist ma ho sempre rimandato. Peccato che, come spesso accade, se qualcosa mi piace veramente ha una durata massima di tre stagioni se va bene (Bored to death, HAPPYish, l'isola del tesoro, Alcatraz...giusto per farti un esempio) :-) -Ovviamente ci sono eccezioni come X-files, Friends, Seinfeld in quanto durata-
Per i fumetti invece è il primo delle tre graphic novel che avevo comprato di recente: Le altre due sono il terzo e ultimo capitolo di Great Pacific e X'ed Out di Charles Burns (Non Montgomery ��)
Avevo iniziato a vedere The OA ma mi han detto che l'hanno stroncato dopo una o due stagioni. Evidentemente...rientro nel pubblico "di nicchia" ��
Io non ho visto la serie Riverdale, ma conosco la storia, invece non conosco affatto i fumetti di Archie. In compenso ho visto più volte "I sogni segreti di Walter Mitty": mi piace molto come film perché anch'io sono una sognatrice! :)
RispondiEliminaCome ti capisco, Vanessa! Diciamo pure che è uno dei miei film preferiti (uno dei tanti, difficile col passare del tempo sceglierne solo uno o fare una lista!).
EliminaTempo fa volevo fare proprio un post a parte su questo film "alla mia maniera", con le varie similitudini nei confronti di alcuni personaggi. Ma risultava, come spesso accade, troppo intimo Forse troppo azzardato. Soprattutto se si parla di un clima lavorativo come quello del film -con il rischio di creare fraintendimenti per chi, magari a distanza di tempo, va a leggerlo-. Ci penserò su! ;-)
No, non ho letto i fumetti nuovi ma ho seguito Riverdale (in attesa dell'omaggio a Luke) e ovviamente amo il mondo di Archie... vintage, tanto che ho in canna un post su questo mondo.
RispondiEliminaQuanto a quello che dici, ossia all'immaginazione... vero.
Anche a me capita di pensare a situazioni così, un po' vagando con cervello, dove insomma, siamo dentro a un film XD
Moz-
Ho dovuto fare mente locale per ricordarmi il perché del "vagare col cervello", fortuna vuole che appena ho visto il post ho pensato subito a cosa mi riferivo. (Appunto, per confermare il fatto della "testa tra le nuvole") ;-)
RispondiEliminaGuarda, ti consiglio vivamente questo primo volume. Se ti capita leggilo perché conoscendoti (ovviamente la mia impressione è basata sul blog e non di persona...ancora ;-) ) potrebbe piacerti! Mal che vada...è il primo volume. O ti fermi o prendi il via ;-)