venerdì 5 luglio 2019

Vita da concerti (Parte II), ovvero: "Una musica può fare".



Di tutti i concerti a cui ho partecipato in questi anni, è veramente difficile scegliere quello più atteso. Quello dove l'aria frizzante la percepisci già alle prime ore del mattino.

Sicuramente, il concerto di Max Gazzè visto il 4 Luglio in Piazza Castello a Udine entra di diritto nella top five per mille ragioni: L'artista e lo spettacolo in se, il mio percorso musicale compiuto in questi anni grazie anche al suo album "La favola di Adamo ed Eva", quel dannato basso e, ultimo ma non meno importante, una meravigliosa compagnia.
In questi casi, dalle mie parti si dice "Cjala fis e no capìs" (Guarda fisso e non capisce). Ma la sbronza colossale era dovuta alla musica, sostanzialmente. Andiamo per ordine e molto, molto indietro nel tempo.


Quando uscì "La favola di Adamo ed Eva" era il 1998, mentre i singoli sono usciti a cavallo tra il '98 e il '99. In quell'anno iniziavo a muovere i primi passi nel mondo della musica, come Bambi sul ghiaccio, per intenderci: Quell'estate in paese tra i giovani (coetanei e non), si usciva tutti assieme e la sera ci si ritrovava in riva al canale con una cassa di birra e la musica di sottofondo che usciva dalle casse della storica Twingo di un mio amico. Com'ero in quel periodo? Ascoltatevi "Tapparella" di Elio e le storie tese, rende bene l'idea. Probabilmente il mio più classico taglio di capelli spettinato, lunghezza compresa, è rimasto invariato nel tempo -salvo varie parentesi ovviamente-.
Ero in fissa con i Beastie Boys, cosa analoga per un abitante di un paesino che vive di rock. Ricordo bene come, sorseggiando la moretti, osavo affrontare i primi discorsi sui Pearl Jam con i ragazzi più grandi di me. Visto che l'album Yield era presente in macchina e "Do the evolution" era in heavy rotation sui canali musicali. Tra i tanti cd presenti c'era appunto, grazie a suo fratello, "La favola di Adamo ed Eva". Lo cercavo da tanto, anche perché i pomeriggi passati a casa erano spesso divisi tra basket e musica (oltre lo studio) e all'epoca TMC2 e altre reti, italiane e non, trasmettevano musica dignitosa.

Ricordo, con esattezza, uno speciale su Rai Uno. Era un gioco di parole, tipo "Sanremo Famosi" o una cosa simile. Sta di fatto che gli artisti emergenti presentati erano pari al draft NBA di quest'anno: A mio dire sbalorditivi (tra i tanti: il bluesman Alex Britti, i Soerba, i Dr. Livingstone, i Zerozen, Danele Groff, i Quintorigo del grandissimo John De Leo e, appunto Max Gazzè).
Molti di questi validi gruppi, chiamiamoli "underground", erano il bagliore di quel sound che ora mi caratterizza. Quel "hai gusti molto particolari", riconosciuto pure qua tra i commenti del post precedente.
Diciamo che le fondamenta erano già presenti quanto solide. Al resto ci pensava il vicino che abita di fronte casa mia. Anni prima in corriera mi istruiva coi Depeche Mode e i Cure. In quella precisa estate quando stavo per uscire con gli amici mi sentivo sempre dire "vieni da me, ti offro una birra e ascoltiamo un po' di musica" (e si, per chi se lo chiede quella deliziosa bevanda l'ho conosciuta intorno ai 13/14 anni. Vi frego sul tempo con la battuta "E' friulano, per loro è normale routine").
Pomeriggi passati ad ascoltare i Korn, Doors, Chemical Brothers, Garbage...e quella frase, riguardo i Tre Allegri Ragazzi Morti: "I primi anni che ero alle superiori e non erano famosi suonarono nella mia scuola e avevo il demo in cassetta, recuperato durante un assemblea". (Il ragazzo è classe 1981, per la cronaca).
I miei amati "TARM" erano, come gli artisti citati -Max Gazzè compreso- in Heavy rotation su un canale del satellite: Match Music. Praticamente la mia seconda casa.
Ero su di giri, complice il fatto di questa valida nuova leva italiana che girava molto lontano dai gruppi da tormentoni estivi creati dai vari "Cecchetto" qua e la. Tutt'ora sono in possesso del singolo dei (P)itch "prova a dominare i miei respiri", a distanza di anni a mio dire continua a spaccare!

Oltre al suo collega bassista, il sig. Castoldi (Morgan), Gazzè era parte inegrante di quell'estate: Il venticello estivo, come l'aveva chiamato lui introducendo la canzone eseguita nel 1998 con Niccolò Fabi, è uno dei ricordi più simpatici di sempre: Partecipavo al più classico centro estivo per i ragazzi chiamato "Grest". (Col tempo e molta satira dopo, l'acronimo non fu più lo stesso ma mi trattengo dal scriverlo). Un gruppo di ragazze e qualche marpione, anche se ancora acerbo ma pur sempre viscido, cantavano insieme proprio "vento d'estate". Da bravo troll qual'ero passavo di la rispondendo a tempo, continuando il ritornello "Non mi aspettate / Forse mi perdo".
Citare le sue canzoni è sempre stato un must, per me. Soprattutto l'estate seguente, alle undici di notte assieme al mio caro amico d'infanzia, storpiando "Una musica può fare, svegliare xyz di notte" (in quanto ci si trovava più o meno sotto casa di una persona della nostra comitiva d'amici).
In buona sostanza il paragone che mi viene in mente è quello con Kobe Bryant e la mia passione per Jordan: Sono cresciuto con il mito del più grande di sempre, ma ho visto crescere e poi ritirarsi, nel corso degli anni, una leggenda del basket e sicuramente il Black Mamba in maglia Lakers rappresenta di più la mia pallacanestro in quanto vissuta in prima persona.
Lo stesso discorso vale per la musica: Ascolto tanti gruppi musicali del passato, molti parecchio importanti, ma crescere e maturare assieme ad uno di loro è qualcosa d'indescrivibile. (Come Max, stesso discorso vale anche per i Zen Circus, pari passo: Visti dal palco piccolino e a gratis dell'homepage festival al Parco del Cormor e ritrovarli, anni dopo e altri concerti in mezzo, in un palco stupendo quale il Sherwood festival).
Praticamente, ero in piena fase di evoluzione musicale. E si, il pezzo dei Shandon ci sta tutto.





Il concerto me lo sono goduto: La fotocamera ha registrato solo un video stavolta. L'osservavo con gli occhi di un "timido ubriaco" (Tranquillo Max, non ti voglio chiedere la mano).
Non voglio elencare la scaletta o l'evento in se. Ma la magia che è riuscito a creare:

L'ultimo post scritto in precedenza finiva con un ipotetico brindisi tra amici, abbandonando le telecamere e smartphone. San Massimiliano da Roma ha fatto il suo miracolo! Effettivamente dovevo trovarmi li con  uno dei soliti amici da "eventi musicali", senza sminuire il nostro rapporto d'amicizia ovviamente. Mi aveva accolto con un "Unisciti a noi, ci sono due persone che ti vogliono salutare..." Queste due persone sono meravigliose: musicisti della zona, dove c'è musica ci sono loro. Oltretutto li ho visti suonare e hanno sempre la mia ammirazione. Soprattutto nella jam session, cosa che non sono mai stato portato.
Tutto racchiuso nell'entusiasmo di uno di loro, nel vedermi e urlare "La mia anima gemella!!". In quanto le nostre vite effettivamente sono piene di parallelismi tra squadre di basket, scuola, musica e addirittura colloqui di lavoro. Una serie di "Sliding doors" le nostre. Era destino rompere il ghiaccio quel pomeriggio in un bar con la frase "Ma ti ho già visto..." e il seguire d'informazioni era tutto un "Non ci posso credere!" degno di Rolando di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Brindisi fatto al chiosco, mentre il nostro artista cantava una delle mie preferite di sempre, "Cara Valentina". E guardare ancora la similitudine mia e di questa mia "vita parallela", nel cantare "Non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento". Ridendo, oltretutto, captando quest'ironia che mi ha sempre piaciuta nelle canzoni.





La musica, come canta lui, può veramente salvarci dal precipizio. I testi di molti artisti mi sono stati vicini nel corso degli anni e mi hanno aiutato non solo a farmi coraggio nei momenti difficili, ma a ricevere quei calci in culo che meritavo per affrontare lo scalino successivo e diventare uomo (e continuare a diventarlo, visto che al momento di anni ne ho solo 35, l'inizio a mio dire di un percorso di crescita a 360°, tenendo conto che ci sono persone che arrivano anche a 100 anni). Perché obbiettivamente, non sono ancora niente. Avere una busta paga non fa di me un uomo. La mia idea di persona completa è difficile da spiegare, siamo in continua crescita evolutiva: Mentale, sessuale, lavorativa, familiare, burocratica...anche a livello d'istruzione. Perché non si smette mai d'imparare, e l'età è solo un numero irrilevante.
La musica mi è sempre stata a fianco e tutt'ora alcuni o alcune ex studenti delle superiori si ricordano di me, nonostante l'anonimato, per "Quello che aveva sempre le cuffiette" o "quello che faceva delle belle cassette mixate".
Mi ha dato nuova linfa vitale quando avevo comprato il basso e, anche se da autodidatta, volevo sempre sperimentare qualcosa nonostante la mia tecnica parecchio discutibile e poco ortodossa, ma dal grande cuore e passione che (parole di altri e non mie) la contraddistingue.


L'unico mio rammarico, se così possiamo chiamarlo, è non aver sentito dal vivo quella che VERAMENTE è la canzone che ho sottopelle e che descrive alla fine non solo me ma il mio stile di vita, affrontando la stessa a testa alta nonostante le avversità: Colloquium Vitae.




"Vita rinuncia, con me non ti conviene
prendi per il culo qualcun'alto
uno di quelli di carta pieni di te
che lasciano pensare

Ed un anno può sembrare un'ora
con tutte le parole,
con tutte le parole ancora
che vengono soltanto da seduti"




PS: "Non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento". (cit)

7 commenti:

  1. Son felice che il concerto ti sia piaciuto così tanto e che tu l'abbia condiviso con degli amici speciali.
    Ti ho detto che qualche anno fa partecipai ad un concerto di Alex Britti? Lo ricordo con piacere.

    Ah, non bevo la birra. Anzi, sono proprio astemia, ma sorrido continuamente e do i numeri anche da sobria.. 😉

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    1. Ciao Claudia!
      Un mio più grande rammarico è aver perso, tra i tanti concerti oltre la mia regione, il concerto a Roma Britti-Gazzè. Proprio per le qualità tecniche di entrambi, chi con la chitarra e chi con il basso.
      Come spesso accade le case discografiche spesso oscurano per via contrattuali le idee dei vari artisti. Difatti se non ricordo male Alex nel periodo in cui tutti gli chiedevano "la vasca" si era isolato e camuffato per suonare blues nei piccoli localini. Britti l'ho sempre ammirato anche per questo ;-)

      Guarda, sorridere e dare i numeri è normale routine: Stamattina senza alcol in corpo cantavo a piena voce "Tapparella" di Elio e le storie tese, seguita da "le cicatrici" dei Fratelli Calafuria...per la gioia di chi avevo vicino! :-P

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  2. Ahaha, io ci avrei fatto tre post, con le tue parole^^
    Comunque, citi due cose che non amo: Aldo Giovanni e Giacomo e EELST :p
    i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI sono cult e anche fumettosi (Toffolo comanda...), ricordo benissimo quel periodo italico, periodo vissuto anche da me. Erano gli anni di Night Express su Italia 1 e Taratatà su Rai1.
    Fine anni '90, mitici.
    Io ritrovo spesso la mia vita nella canzoni dei Litfiba, invece^^

    Moz-

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  3. Ti dirò...Aldo, Giovanni e Giacomo probabilmente come tutti li adoravo agli inizi (fermandomi a "Tu la conosci CLaudia?"). Poi li ho pian pianino abbandonati per poi riprenderli in questo periodo, cercando vecchi sketch anche del periodo "Mai dire gol".

    Toffolo tanta roba,l'avevo visto alla riapertura di un locale in quel di Pordenone (senza maschera). Sono stati fondamentali anche loro per me ;-) Visti OVVIAMENTE due volte, una volta all'evento "Pordenone spacca!" proprio a Pordenone, affiancati dai Sick Tamburo. L'altra, invece, visti in acustico al teatro San Giorgio di Udine.

    Che cosa non era Taratatà?? che ti piacciano gli EELST o meno quando hanno suonato con Santana è stato qualcosa di magico! Adoro (grazie anche a internet e a volte youtube salvo i soliti diritti), anche la versione Francese. C'erano certe chicche non da poco! Forse mi ero scaricato pure l'album...ai tempi di emule!

    I Litfiba...beh, il ragazzo in questione citato, che abita di fronte casa mia, mi aveva passato inizialmente Mondi Sommersi. Ricordo quando il fratello di un mio ex compagno di classe portava me e lui agli allenamenti in quanto ancora minorenni. E di come nella sua Uno aveva proprio quest'album o altri dei liftiba. Litfiba e Oasis in alternanza :-D
    Poi la leggenda dei miei ex compagni delle elementari, che mi raccontavano -visto che le medie le ho fatte a 20 o qualosa di più- delle bravate dei personaggi e di quando uno di loro, una volta mandato fuori dalla porta, aveva risposto cantando "Regina di cuoriii mi mandi di fuoooriii". Tra le risate di tutti!

    Quando ancora non esistevano cellulari, bullismo verso i prof. e tutto era così spontaneo e mai di pessimo gusto o violento come adesso. Che dire...citando te "Fine anni '90, mitici."

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    1. Eheh, beh, sì, echi di un mondo che non esiste più.
      Semplice e rivolto al futuro che avrebbe cambiato tutto...!

      Moz-

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  4. Io ho visto un concerto di Max Gazzè in piazza a Mantova, nella mia città, qualche anno fa. È stato molto bello, peccato che alla fine non si riusciva più ad uscire dalla piazza (c'era troppa gente)! 😂

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    1. Ciao Vanèessa! :-) E buona Domenica!

      Devo dire che Max Gazzè mi ha veramente donato emozioni uniche. Non dico irripetibili perché l'aria frizzante accennata a inizio post l'ho vissuta nei giorni pre-concerto con gruppi con cui sono cresciuto (Limp Bizkit, Prodigy, Bluvertigo, Negrita, Skunk Anansie...etc...) e con altri gruppi scoperti da poco (I Red Fang). Ma...sarà che ho ancora i postumi da concerto, Gazzè aveva quel qualcosa in più che faccio fatica a descrivere. O forse l'ho descritto con cura nel post e ho solo bisogno di fare colazione e bere una cisterna di caffè per attivarmi ;-)

      Mi mangio le mani invece per Jovanotti a Lignano, ieri sera. Volevo andare a vederlo ma era già sold out. Mi accontento di un live (che si trova su internet) dove suona in America in un vecchio negozio di biciclette...EMOZIONANTE!! ;-)

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