giovedì 26 marzo 2020

"The wrestler", di Darren Aronofsky



(Questo post è dedicato ad una grande fan di questa disciplina, mia nonna, scomparsa a Gennaio del 2020 e, purtroppo, pure ad un mio caro amico, anche lui appassionato. Siete sempre nei miei pensieri)



Premessa: se alcuni termini sono a voi sconosciuti, fate pure clic qui: Glossario del wrestling. Sono consapevole che se parlo di wrestling su internet rischio la gogna, ma sono pronto e corro il rischio. Il mio punto di vista su alcune cose, è da nipote prima e appassionato poi. Tenete presente questo, poi insultatemi pure. Anche se alla fine vi offrirò una birra e pace fatta. Insomma, pure Stone Cold ne aveva offerta una ad Undertaker!  Detto questo...






Era da tempo che volevo scrivere qualcosa su questo film, rivisto probabilmente per la quarta volta in vita mia.
Non tanto per la trama in se facilmente reperibile nel vasto mondo del web oppure per alcune curiosità (il che probabilmente mi farà aggiungere all'elenco delle persone che l'hanno già fatto), quanto cos'è stato per me avere una nonna che lo seguiva da sempre, dagli anni '70 a poco prima della sua scomparsa e quanto questo mi ha influito nella vita di tutti i giorni, facilitando pure amicizie.
La trama, per chi non lo sapesse, è la storia di Robin Ramzinski, noto ai fan con il ring name di Randy "the Ram" Robinson. Un mito degli anni '80 che, a vent'anni di distanza continua a combattere nelle indy (Circuiti indipendenti) tenendo così viva l'adrenalina e l'adorazione dei fan che ricordano ancora il suo match più importante di sempre contro la sua nemesi, l'Ayatollah. Il tutto da una splendida visione esterna: non quella televisiva che lo spettatore è abituato a vedere da casa, ma i preparativi e i confronti tra i vari lottatori, spesso rivali nelle storyline, sull'evoluzione dell'incontro in se.
Il tutto condito da cosa accade fuori dal ring, dalla "vita vera" di chi ha dato tutto per questa disciplina e fa mille sacrifici per tenerla ancora viva, dal secondo lavoro alla vita sregolata. Dopo un violento hardcore match, un grave problema di salute fa rivalutare molte cose: dal possibile ritiro al rapporto con la figlia. Insomma, dare un senso alla sua esistenza. Ma si sa, il boato del pubblico è sempre troppo forte e the Ram non può fare a meno del ring. La passione è passione.


Con mio grande rammarico, non sono mai riuscito a far vedere questo film a mia nonna. A prescindere dall'età non era mai interessata a ciò che Hollywood propone per tv (a meno che non si trattava di "Hollywood" Hulk Hogan).
A differenza delle sue amiche le storyline proposte dalle varie federazioni erano le sue "telenovelas" (appassionati del wrestling, concedetemi il paragone. Stiamo parlando di una signora anziana!) e spesso le Kayfabe per lei erano buona parte vere. Mi ha sempre fatto tenerezza questa cosa, vista con gli occhi di un nipote. Non era per rovinarle la magia che si era accumulata in lei nel corso degli anni, anzi... per farla rendere ancora più partecipe alla cosa. Ma si è sempre rifiutata. Praticamente avevo una nonna "mark" e ne sarò sempre orgoglioso di tutto ciò. D'altronde mi ero ripromesso, dopo la sua scomparsa, di tenere viva questa passione che la differenziava dalle altre signore anziane di un paesino come il mio.

Anche se avevo una nonna così, il mio primo approccio (da appassionato di basket) è parecchio prevedibile quanto tardivo: Parliamo di uno dei miei giocatori preferiti di sempre, Dennis Rodman, e della sua rivalità sul ring con Karl Malone (accompagnarono rispettivamente Hulk Hogan il primo, mentre il secondo "DDP" Diamond Dallas Page). Era il periodo delle finali tra i Chicago Bulls e gli Utah Jazz e ovviamente, di Bash at the beach del 1998.



Era la prima volta che parlavo di Wrestling con lei, le avevo portato una rivista di basket con la foto di Rodman. "Lo conosci questo?" Non ricordo bene la sua reazione, probabilmente mi parlava del match, ma per un ragazzino di 14 anni che stava scoprendo il mondo (specie d'estate), l'attenzione era una cosa rara da trovare. Anche se la mia memoria, con ironia e senza offesa, viene definita "autistica".
L'interesse durò più o meno poco, come quell'estate. Avevo le partite di basket con la squadra e la preparazione atletica, la scuola e molti altri interessi. Non ero ancora multitasking come lo sono adesso a 35 anni. Ma il destino (e dei compagni di classe casinisti alle superiori, nel boom italiano grazie alla programmazione in differita sulla mediaset) evidentemente aveva molta pazienza col sottoscritto e in qualche modo, voleva indirizzarmi li. Rendere ancora più speciale quel rapporto già unico che avevo con mia nonna.

"Ma che Cena...meglio Lesnar!!" sentivo urlare durante le ore buca in classe e spesso ignoravo il tutto, visto che mi portavo da casa un libro da leggere per passare il tempo. Il loro parlare sguaiatamente e i vari riferimenti a ciò che succedeva durante lo show blu della wwe erano come una sirena, entravano nella testa e non si schiodavano da li. Più o meno come la musica d'ingresso del team wcw "American Males" (perché ho cercato il link...perché!non riuscirò più a togliermelo dalla testa!).
Durante una delle più classiche partite di briscola mi ero fatto coraggio. Mi faceva strano parlarne con mia nonna di questa cosa (anche perché diciamolo: L'idea comune di una nonna è colma di dolcezza e gentilezza, dai modi spesso mansueti), ma è stato più forte di me. "Nonna, senti che ti chiedo, ne parlavano in classe e... Anche a te piace John Cena?" Non era ancora il periodo con la new entry musicale, li il face della federazione era ancora Dr. Thuganomics. Ma, detto con ironia, mia nonna era talmente avanti coi tempi che nella sua mente era già partito il meme a pieno volume che fa da padrone su internet. (crrrrrrrrraapaaadoooo - Birra offerta finita la quarantena a chi l'ha capita e sta tutt'ora ridendo).
I suoi occhi s'illuminarono (in quanto lei è sempre stata pro "Face", i buoni appunto. Sia per la morale e il valore etico e complice il fatto che nella sua vita purtroppo ne ha passate tante, tra guerre e il terremoto del 1976). "Certo!! Devi vedere cosa fanno... lui, Guerrero! Sabato vieni da me che vediamo i match alla tv insieme!"
Credetemi, non erano i vari incontri a catturarmi, ma la cattiveria di mia nonna nell'istigare i lottatori davanti alla tv. La nonnina che preparava la polenta e giocava a briscola si trasformava in una tifosa da fare invidia a molti, quando aveva ancora energia e qualche anno in meno. Inutile dire che da li è nato tutto. La partita di briscola era diventato il "Kick-off prima della puntata". Anche se in quel periodo dovevamo accontentarci della telecronaca di mediaset, molto bambinesca e fastidiosa. Fortuna che, vista la scarsa ricezione, tornando indietro a metà degli anni '90 lei aveva l'antenna parabolica e prendeva canali tedeschi quali DSF e, in inglese, Cartoon Network. Perché Cartoon Network? Semplice, quello che era il mio canale preferito (dopo Viva e Viva zwei per la musica), dalle 21 in poi non trasmetteva programmi per bambini, ma diventava TNT. E su TNT regnava ai tempi la WCW. Anche se Monday Nitro non lo mostravano il lunedì ma il Venerdì. Ricordo ancora i suoi fogli di carta dove c'erano scritti col pennarello i vari orari e i canali.
Poi ovviamente arrivò SKY, con la coppia Posa & Franchini, che con il loro "Ciauuuu" finale, in quel periodo, contagiarono pure mia madre.

Ricordo ancora l'incontro in una fumetteria di Udine con Michele Posa e la sessione autografi. "Non voglio sembrare sfacciato, ma puoi farne uno con dedica? Con scritto "Per la signora Domenica"? Sembra strano, ma...è mia nonna". E il suo vocione amichevole e rassicurante, da dietro gli occhiali scuri ("per dare più carisma e fantomatico mistero", citando Battiato), mi risponde sorridendo "Non è l'unica nonna che mi chiede l'autografo!". Sono piccole cose, ma quando avevo portato l'autografo a mia nonna, successivamente era li appeso, tutta contenta. Ai tempi molte delle sue amiche andavano a trovarla per bere il caffè e spettegolare del più e del meno. Ai lati della tv trovavi le foto appese del papa, l'autografo di Posa, Rey Mysterio e il sottoscritto (seguito successivamente dalla locandina che le avevo portato dal live svolto a Trieste. "Potevi venire anche tu!" "Si...a farmi prendere in giro dagli altri spettatori!" mi rispondeva, ma credeteci: il giorno successivo alle 8.30 del mattino era fuori casa per chiedermi chi c'era e com'era vederli dal vivo. "Eh... (Sospirando), se passavano a Gemona (semi-spoiler, non sono proprio di Gemona) si poteva anche fare!" "Ehm...nonna, non funziona proprio così!". Ma più l'età va avanti, più le lunghe distanze si fanno sentire.


Prima dell'upgrade familiare televisivo (ovviamente pure a mia nonna per forza di cose col tempo si era abbonata a sky), anche se noi eravamo già clienti ma solo di cinema, fa l'ingresso in scena questo mio caro amico. C'incontriamo fuori le scale di casa mia e mi sento dire con timidezza, vista la differenza d'età "mi ha detto il tuo vicino che tua nonna segue il wrestling, è vero o è una battuta?" "Certo che è vero! T'invito sabato a vedere Smackdown da lei". Il resto, poi, è storia.
Mia nonna aveva fatto da tramite in questa amicizia. Ricordo ancora quando assieme a loro avevo visto Wrestlemania 21 nel salotto di casa mia, ribatezzandola "WrestlemEnia", in quanto mia nonna (di nome Domenica), in paese era conosciuta con il diminutivo in friulano di Menia. Era il suo primo PPV. Il nostro, nonna e nipote. Il nostro, mio e di questo mio amico che aveva occhi solo per The Rock.
Poi con lui sempre nel mio salotto arrivarono altri PPV quali (citando i primi che mi vengono in mente, dove riecheggiano ancora le sue urla misto risate per alcuni momenti comedy) Summerslam e ovviamente ECW one night stand.


In questo 2020 alternativo, a distanza di tre giorni l'una dall'altro, queste due persone a me molto care, mi hanno lasciato. Ci hanno lasciato. In qualche modo sarò sempre grato al Wrestling per questo, per ciò che riesce a fare al di fuori del ring; quando si spengono le telecamere e noi comuni mortali cambiamo canale e brindiamo alla vittoria di un match (e, per i lottaori, le varie gimmick restano nell'armadietto).

Ricordo ancora non tanto il dispiacere, quanto l'incomprensione di mia nonna nel sapere che provavo ammirazione verso alcuni heel, i "cattivi".
Non ho mai avuto modo di spiegarle di come tutto gira intorno all'heel. Il motore di una storia è centrato su chi prova a fare di tutto pur di ottenere un titolo, anche in maniera scorretta e di quanto li ammiro anche perché è facile farsi voler bene, ma farsi odiare è molto più difficile. E' difficile fingere di essere ciò che non si è. Sia sul ring come nella realtà.
Lei lo sapeva bene, quando un giorno arrivando in salotto avevo notato la parete solo con la foto del sottoscritto e del papa. "Nonna, ma...il resto?" "Eh, li ho dovuti togliere e portare nell'altra stanza. Alcune amiche mi avevano chiesto il perché erano appese quelle foto".
L'essere fuori dai vari standard canonici della società. Mi ripeteva sempre di tagliarmi la barba e i capelli, ma con l'arrivo di uno dei suoi ultimi preferiti di sempre, Daniel Bryan, aveva rivalutato il mio look. "Sei il mio Daniel Bryan", mi aveva detto una volta ridendo. Vuoi per la mimica facciale e alcuni tratti somatici in comune.
Forse perché come lei (e come il wrestler nelle storyline) ne ho passate tante ma continuo perennemente a farmi coraggio e dimostrare quanto valgo, nonostante i vari detrattori. E tra le mura di casa è risaputo: Lei era la mia fan #1 pronta ad incoraggiarmi, nel bene e nel male. Sia quando suonavo il basso, sia a lavoro ed ero alle casse e passava a fare la spesa. Lei era li ad ammirarmi come quando entravano sul ring i suoi beniamini. Le mancava solo il cartello parodia del "Yes! Movement" "Cech movement!" ed era a posto.






Farmi trovare pronto giorno dopo giorno. Anche perché so incassare tante batoste dalla vita, ma difficilmente finirò al tappeto sconfitto.





























3 commenti:

  1. Ho visto il film e mi è molto piaciuto, nonostante non apprezzi la boxe.
    Mi dispiace per tua nonna. So che le eri molto affezionato.
    Un abbraccio

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  2. Molto bello il film, comunque di wrestling ti suggerisco Una famiglia al tappeto, c'è pure The Rock ;)

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  3. Mi dispiace per la tua perdita, un abbraccio.
    Film meraviglioso, che descrive con umanità la vita di un atleta particolare. Finale stupendo.

    Moz-

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