domenica 7 luglio 2019

Come mai non suoni più? (il Killer -positivo- di me stesso)




Dopo tutti questi (primi) concerti del mese di Luglio, è scontato ammettere che mi è ritornata la voglia di riprendere a suonare, come spesso accade, per conto mio.

Ma cosa mi frena esattamente da riprendere il basso ormai appeso al muro e strimpellare anche la più semplice canzone? Semplice. Sono il "Killer" di me stesso.
Due sere fa, durante una pizza e vari discorsi importanti e non buttati qua e la, ho ammesso una mia caratteristica che spesso non do a vedere perché ben nascosta: Mi ritengo una persona ambiziosa, unito al fatto che non mi do mai limite alle scoperte o a eventuali rinascite creative e non.
Argomento che avevo già trattato nel post "Ricomincio da capo?", seppur in maniera molto acerba.
Queste nuove rinascite sono figlie non solo dell'ambizione in se, ma nel mettermi alla prova e a dimostrare a me stesso che "se solo mi ci metto alla prova, i risultati sperati arrivano". A prescindere se i traguardi sono carichi d'aspettativa o meno. Traguardi sicuramente imposti a livello subconscio visto il triste passato scolastico che, statistiche alla mano, avete letto in molti e a mio dire mi fa molto piacere e vi ringrazio per l'affetto dimostrato.

L'esempio che posso fare con facilità è il mio percorso lavorativo: Nato come idraulico (e svolto dopo sei o sette anni se non ricordo male), sono ripartito da zero complice la crisi, come commesso/addetto sala di un supermercato. Per ottenere la conferma del rinnovo a tempo indeterminato ormai otto anni fa, il "Mirko commesso" ha ucciso la versione operaia precedente. Almeno la parte teorica, visto che ci sono molti dettagli che riesco benissimo ad applicare adesso, come i "lavori di fino" per rendere un negozio ordinato e pulito. Quindi per favore, non chiedetemi cose specifiche o eventuali riparazioni, ho perso la mano.
Con il basso è lo stesso: Ora che scrivo e che mi sono ritrovato in questa passione già presente in me in tempi non sospetti, ho "ucciso" il bassista che è in me per vivere questa nuova esperienza. E' stato divertente suonare dal vivo, poter apprendere e scoprire dall'interno il mondo della musica. Ma dopo un po' tutto era il classico "compitino a casa" e per chi mi conosce si sa, la monotonia non fa parte di me.

Eppure...

Eppure ascolto brani, anche sconosciuti, e mentalmente so che riesco a riprodurli al primo o terzo tentativo. Ma non è quello che cerco ora. Conosco i miei limiti, così come conosco anche il mio percorso di crescita personale. Dico sempre, ricevendo insulti e risate, che "se le lucertole riescono a far ricrescere la coda dopo che è stata tagliata, chi siamo noi per non fare altrettanto? Magari ne eravamo in grado e ce ne siamo dimenticati." (qui capite il perché degli insulti o spesso mi obbligano a stare zitto). Questa mia fantasia detta senza ritegno a voce alta,  descrive in maniera molto astratta e colorata, come affronto le giornate quotidiane. Divise tra viaggi mentali degni di Walter Mitty e la perspicacia di Robert De Niro nel film "Lo stagista inaspettato" (anche se per me De Niro resterà sempre un noto taxista reduce dalla guerra in Vietnam): Quando mi prende una passione, anche nuova, mi ci tuffo dentro. Valuto mesi, prima di prendere una decisione,  poi genero dal nulla una "nuova parte di me". Più o meno con la stessa frequenza di Homer Simpson quando cambia o si cimenta maldestramente nei vari lavori.
E' una lezione che avevo imparato da sempre, abbandonando per un momento la crudeltà della parola "uccidere", quello di far convivere le mille sfumature che mi caratterizzano: I primi tempi andavo in crisi, non riuscivo con costanza a leggere o suonare ma assaporavo i film come delle succose mele golden. E stesso discorso a parti inverse, ovviamente. Li ho capito che non è mancanza di tempo o di voglia, per svolgere determinate azioni o portare avanti le passioni. Quanto la consapevolezza di dare il giusto tempo alle cose e, cosa molto importante, imparare ad ascoltarsi.
Ci sono libri abbandonati da tempo che, letti al momento opportuno, ti fanno chiudere le pagine per un secondo ed esclamare "Porca puttana, se ha ragione!". Come l'interminabile ma pur interessante "Tutti gli uomini del re" (per la cronaca, sono a metà...lo dico per chi si stufa di vederlo qua a lato nella versione pc del blog). Libro che avevo comprato forse due anni fa ma non c'era verso di riuscire a farmelo piacere. Stesso discorso per film tanto rinomati ma che ho recuperato solo nel tempo perché non ero attratto come la maggior parte del pubblico.

Non ho dimenticato l'abc dell'idraulica. Così come si suona. Immagino la mia mente come un archivio di computer, con la gioia di poter riempire lo "spazio vuoto" della memoria di fresche novità. Consapevole che metaforicamente parlando dispongo pure di una memoria esterna che spesso mi aiuta ad immagazzinare le esperienze fatte, anche se ogni tanto si surriscalda causando come spesso accade imbarazzanti problemi nel formulare frasi di senso compiuto.

Lo stesso discorso lo applico nello sport e nell'attività fisica: oltre alla bici e al tapis roulant, per esempio, ora sto valutando come inserire nella routine quotidiana qualche esercizio giornaliero da fare a casa, senza sovraccaricarmi di fatica in questo caldo estivo. Il tutto osservando il mercato nba e studiare così ipotetiche formazioni (spero) vincenti per Dunkest e la nuova fissazione che mi gira per la testa, ossessionando amici e persone che mi circondano: il Disc Golf. Cosa irrealizzabile a livello organizzativo e pratico, ma quando ne parlo con chi mi sopporta, come spesso accade "Che cos'ha tirato fuori, stavolta...", seguito da "Solo Mirko tira fuori ste cose, la cosa preoccupante è come le va a cercare" sono tormentoni ben noti a detta di molti. Frasi dette ancora con i postumi di periodi passati quali Chess Boxing, il tchoukball, il campionato femminile australiano di Netball, il 360 ball o L'ultimate teaser ball. Che vi devo dire...il calcio mi annoia e seguire solo la pallacanestro (per quanto la amo) è riduttivo. Grazie internet. (Citando Daniele Luttazzi "Per rendere interessante il calcio bisogna mettere una telecamera all'interno del pallone o dare una mazza da baseball al portiere").

Voglio precisare una cosa, però: Non ho mai dimenticato tutte le esperienze passate. Se mi chiedono di riprendere a giocare a basket, la risposta è parecchio scontata e ricca d'entusiasmo. Giocando con la fantasia, com'è capitato nei periodi estivi passati, dove mi ritrovavo contro la versione locale in altezza di Boban Marjanovic (e tante, troppe stoppate ricevute per le varie entrate a canestro tentate), mi allenerò dal tiro dalla distanza, in solitaria e sotto la piomba del sole. Da solo, quell'ora e mezzo buona. Così come mi era servita nelle partitelle per spiazzare compagni e avversari.
Lo stesso discorso vale per il basso: alcuni momenti di pausa fanno bene. E non lo nego, di idee e cover da proporre ne ho, lo stesso discorso vale anche per le canzoni che, con poco successo, pubblicavo sul canale. -Niente gruppi emergenti con pezzi propri, ho 35 anni e un lavoro, non voglio perdere tempo in propaganda e spam per qualcosa che da notorietà quanto la durata di un fiammifero acceso-. Nella mia mente riesco a immaginarmi mentre suono "Bambina artificiale" dei Zerozen, per esempio, oppure mentre studio a orecchio qualche pezzo dei Senium...perché in questo caso si sa: gli anni '90 e la flanella non sono mai abbastanza.
Comunque anche l'esperienza nel riprendermi mentre suonavo qualche soddisfazione l'ha data: Tra i commenti del video dove suonavo col basso "Wasted Girl" degli Hot Pink Hangover, Mercy Danger (la cantante del gruppo) mi ha fatto i complimenti.

Questo mio modo di vivere è merito anche del "Black Mamba" Kobe Bryant. E la sua Mamba Mentality. Cinque punti, senza entrare troppo nel dettaglio, che applico in ogni dannata ora del giorno:

1) Alla base di tutto ci dev'essere per forza la passione
2) Ossessione e la cura per i dettagli
3) Per vincere bisogna essere "Relentless": Competitivi a qualsiasi costo
4) Resilienza, resistenza alle avversità
5) Superare le proprie paure.

Do molto peso ai numeri, uno dei tanti motivi per cui Kobe indossava il 24, detta in maniera molto sfumata, è proprio perché a livello fisico e mentale dava importanza alle 24 ore della giornata. "Non sprecare un attimo della tua vita, vivi per 24 ore al giorno". -Senzo "puzza" di coach Phil Jackson...-

Inutile dire che mi sono adattato a questa filosofia e a questi numeri, complice l'anno di nascita di mio nonno a cui sono tutt'ora molto legato, anche se purtroppo non c'è più (1924). Un segno del destino. Oltretutto, svegliarmi ogni giorno alle 6 anche quando non lavoro mi aiuta proprio a pensare ad una delle domande più belle che l'essere umano può rivolgersi nelle prime ore del mattino, quando tutto è ancora in silenzio e l'aspetto creativo e umano s'incontrano per realizzare qualcosa di nuovo, in una giornata non ancora finita negli annali:

"Quindi...che cosa farò, oggi?"




(V'invito vivamente a vedere questo video su Giorgio Faletti, racchiude alla perfezione tutte le idee scritte nel post.)

5 commenti:

  1. Meraviglioso. Commovente a tratti, almeno per me, visto che con le tue parole sei riuscito a toccare le corde giuste dentro di me. ❤️❤️

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    1. Buondì a te! E grazie mille per il commento :-) Molto apprezzato, veramente.
      Mi raccomando... usa la mamba mentality!;-)

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  2. Sei dannatamente meccanico!
    In un certo senso condivido i tuoi cinque punti ma non sono maniacale sui dettagli. Il resto sì.
    Forse non siamo lucertole, ma sì, possiamo ricrescere e riprendere ciò che c'era fino a ieri, nella nostra crescita.
    Niente va davvero mai accantonato.

    Moz-

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    1. In che senso meccanico? :-) Oggi...sarà che non ho lavorato, ma tra pulizie in casa, tapis roulant e -ovviamente- una lista al dettaglio di giocatori da prendere a Dunkest (Fantabasket nba, per dirla in maniera molto semplice)...mi sono un po' fuso :-D

      Dimenticavo lettura e riposino! :-P

      Va detto una cosa, la sveglia alle sei (o comunque svegliarmi presto) è una cosa che ho fin da bambino. Ho sempre odiato dormire fino alle 10, anche perché quando lo facevo mi svegliavo sempre con la mosca al naso e convinto che qualcosa non andava come doveva.

      Concordo con le tue parole: parlando di sport con mia madre per esempio, si parlava di "memoria muscolare", ovvero che dopo anni d'inattività uno sa come tirare a canestro o esempio più facile, andare in bicicletta e in qualche modo anche i muscoli lo sanno :-) Rende bene l'idea di quello che vuoi dire, in un certo senso.

      Discorso complicato da scrivere, fortunatamente siamo persone con la mente aperta e veniamo incontro a vari "surriscaldamenti" citati nel post ;-)

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    2. Ahah, e infatti ti ho capito :)
      Meccanico... in senso non di mestiere, in questo caso :p

      Moz-

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