giovedì 2 maggio 2019

"Voli imprevedibili ed ascese velocissime / Traiettorie impercettibili / Codici di geometria esistenziale"



Durante questa frenetica mattinata condita da mal di testa, poche ore di sonno e troppi impegni (anche per una giornata di riposo dal lavoro), mi è bastato veramente poco per riuscire a staccare la spina e cercare quel relax tanto ambito.
Il primo pensiero era, ovviamente: vivin-c e lettura sotto il glicine. Ma i rumori in sottofondo non erano d'aiuto. Più che "asmr" (risposta autonoma del mediano sensoriale) erano fonti di distrazione ai danni di Kawabata. Tutti suoni fastidiosi tranne uno. Il canto degli uccelli.

Quando i vari insegnanti dicevano che avevo sempre la testa fra le nuvole non avevano tutti i torti. Col passare del tempo ho scoperto questo nuovo interesse che riesce a placare lo stress lavorativo e quotidiano: Chiamiamolo pure... "Birdwatching casalingo".
Abitando in un piccolo paese nella zona pedemontana del Friuli mi sento molto fortunato per le piccole cose che mi circondano e rendono comunque la vita piena e allo stesso tempo ricca, a dispetto di chi magari (senza generalizzare o mancare di rispetto) vive in una grande città e il suo pensiero è un monitor di uno smartphone o quanti commenti positivi ha ricevuto una sua foto su vari social.
Tutto è iniziato ormai due, forse tre, anni fa durante l'ora di pranzo: In quel piccolo spazio tra la finestra e il glicine, si posavano dei passeri comuni e delle cinciallegre. Il colore di quest'ultime mi aveva letteralmente ipnotizzato, quel tanto che basta da comprare semini dar loro da mangiare. Poi, con l'arrivo di una microcamera, il resto è storia (come vedrete alla fine nel video allegato).
Giorno dopo giorno imparavo a guardare oltre i limiti o "paletti" visivi (ironia della sorte mentre sto scrivendo un piccolo falco volava con grazia ed eleganza ai piedi della montagna che ho di fronte camera mia. La pausa ricca di contemplazione con tanto di binocoli era obbligatoria!).
Limiti sempre più marcati, tornando a noi, che noi umani purtroppo rispettiamo con una pigrizia dettata dalla società e non voluta.
Uno dei tanti esempi che adoro fare è la sera di capodanno, 31 Dicembre 2018: Tutti in piazza a guardare i fuochi artificiali e io, con la testa ancora più piegata verso l'alto, osservavo un magnifico cielo stellato. Uno spettacolo gratis che nessuno a mio dire ha notato. Almeno dei presenti.

Anno dopo anno mi si è aperto un mondo. Pur non essendo un ornitologo mi sono reso conto che siamo circondati da tante specie di uccelli e solo osservandoli puoi capire (più che studiare) e ipotizzare le loro abitudini. Complice la mia fidata microcamera sempre pronta all'occorrenza e i binocoli vicini per cogliere le sfumature anche da lontano senza farli scappare e spaventare.
Specie dopo specie tutto era un traguardo. "Step by step", ma non per ottenere ipotetiche visualizzazioni nei video, quanto per conservare con gioia e orgoglio momenti unici, come un piccolo archivio personale condiviso con chi non può gioire di queste cose.
Il primo obiettivo anni fa era il pettirosso: Quando ero riuscito a riprenderlo con perseveranza vederlo sul monitor era una gioia, mi dava l'impressione di vanità pura ma mai maliziosa. Fermo a farsi ammirare. Come per dire "ora che ci sei riuscito puoi gioire, meriti questi momenti e queste pose".
Il secondo, ormai di casa verso la fine d'inverno è il frosone. A mio dire maestoso, con questo becco così forte e possente da spaccare i semi (ha una forza, secondo wikipedia, pari a 50 kg).
E' sempre schivo. Ma in qualche modo sa che da noi ci sono semini gratis e di conseguenza, furtivamente assieme alla (o al) consorte visto che girano sempre in due fanno uno spuntino.
A seguire l'ultima new entry: il verdone. Cavoli, se l'ho "studiato" per poterlo ammirare in video... Puntavo la microcamera sui rami, sulla mangiatoia per uccelli ma senza risultato.
Fino a quando notavo che, a differenza delle cincie e dei passeri ma come il frosone, masticava i semi e di conseguenza il posto migliore era posizionare il tutto ai piedi dell'albero.
 (scoperto poi che frosoni e verdoni sono entrambi della famiglia dei fringillidi).
Da bravo "geek" quale sono associando il pettirosso a "Robin" di Batman (il significato del termine Robin è proprio quello) ammirando i vari colori e le sfumature di tutti questi uccelli citati mi son detto "ma altri supereroi che richiamano questi volatili...quando?")

Sono piccoli dettagli che ormai purtroppo perdiamo quotidianamente, giorno dopo giorno. Complice una riserva di grifoni in un comune vicino al mio spesso perdo minuti d'orologio a osservarli per il loro volo planato in base alle correnti d'aria.
Lo stesso discorso quando vado a fare un giro in bici: percorrendo piste ciclabili o forestali e quindi poco trafficate cerco sempre, con la dovuta attenzione, di captare i vari canti: Dove vengono e chi li fa. Uno dei ricordi più belli è accostando il lago Minisini. Alla mia sinistra c'era un ampio prato verde e sentivo il martellare del picchio dalla testa rossa. Quando ha planato da un'albero all'altro aveva praticamente percorso la stessa mia traiettoria parallela.
Stessa tipologia d'uccello ma in una locazione diversa: vicino casa di mia nonna. Mentre si chiacchierava seduti sulla panchina del più e del meno. Oppure sul tronco del caco presente nel mio giardino. Praticamente inaspettato, ma in quel momento io e mia madre l'abbiamo ammirato in silenzio dal salotto. Controllava in che condizioni era l'albero e se c'era qualcosa da mangiare per lui.

Capitolo a parte per i cardellini. Sono riuscito a vederne due nel mio terreno. Solo una volta, ma riuscirono a catturare la mia attenzione non solo per i colori, ma per un momento un po' particolare se vogliamo. Più o meno un mese fa è venuta a mancare una persona e per rispetto e privacy non entro nel dettaglio.
Citando i Bluvertigo, "ai funerali si va sovrappensiero". Pensi a tutto e a niente allo stesso tempo senza essere irrispettoso, ma la mente umana in questi casi va dove vuole e tutti noi lo sappiamo, inutile girarci attorno o farne una questione morale.
Soprattutto chi come me ha un rapporto conflittuale con la religione. Per dire, una volta rientrato a casa ho fatto un "bel" discorso sulla morte a mia madre, di come voglio un funerale laico per una serie di ragioni associate al "sentirsi giudicati" sentita in chiesa. Discosrso che un giorno, probabilmente, spiegherò in maniera dettagliata anche qui (non solo perché non mi ha mai spaventato la cosa, è un processo della vita e allo stesso tempo è un post che ho in mente da tempo). (...dimenticavo, non ho i soldi per permettermi un notaio "nell'eventualità", quindi con la mia solita ironia metterò velatamente nero su bianco).
Come mai dico questo.
Più o meno i due avvenimenti combaciavano. Come da copione apro wikipedia per saperne di più e leggo che "nella cultura pagana il cardellino rappresenta l'anima dell'uomo che al momento del trapasso vola via". Durante la funzione sento la frase "da sempre devota alla chiesa e al marito". Associando la frase a ciò che avevo letto avevo immaginato candidamente che quei due cardellini erano loro. Marito e moglie, da sempre legati e ora di nuovo uniti.
Da quella volta non ne ho più visti.

A dispetto da quando avevo iniziato questo post il mal di testa è passato. E tutto lo devo a una semplice azione: Fermarmi, sdraiarmi schiena a terra e osservare il cielo. Stormi di rondini impazzite che volavano ovunque, sembrava una festa in cielo quel momento. Poi, mettendo a fuoco mi si apre un mondo: Una tortora posata sull'antenna del vicino, delle cinciallegre sul cavo del telefono alle mie spalle che richiamavano la mia attenzione con il loro canto e dei passeri comuni, forse invidiosi della mia ammirazione per il volo delle rondini.

Basta solo allargare gli orizzonti e ricominciare a guardare oltre, come abbiamo sempre fatto in passato.


                                   




6 commenti:

  1. Meraviglioso 😘 - da una delle tue più grandi fan

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    1. Grazie mille! Come sempre appena scriverò qualcosa di nuovo sono pronto a condividere il post su whatsapp ;-) Troppo buona :-D

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  2. ...un bellissimo testo... e nel video si respira aria di Libertà! Bello bello bello!
    Aly

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  3. Ti ringrazio Aly, alla fine il testo è nato tutto improvvisando. In teoria ne avevo molti altri nella mente e uno tra le bozze ancora da finire. E' bello lasciarsi andare e influenzarci da ciò che ci circonda :-)

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  4. Che dire......rimango basito di fronte a cotanta perizia....Io non ho mai approfondito le mie conoscenze ornitologiche, ed anche per questo ho apprezzato le tue minuziose ed affascinanti descrizioni. Amo moltissimo la canzone di Battiato (credo sia un concentrato di.... poesia dell'ineffabile) i cui versi danno il titolo a questo tuo post...mi affascina osservare gli uccelli in volo, sono l'immagine di quella leggerezza e di quella spensieratezza che noi umani troppo spesso non sappiamo fare nostre...E' bello sapere che chi ha la fortuna di vivere in certe realtà non sopraffatte da stress e iperattivismo è capace di cogliere queste sfaccettature che la natura ci offre, come monito per farci capire che correre, come siamo soliti fare, non serve a nulla, non ci mette nelle condizioni di apprezzare la semplicità, la bellezza, la purezza di tanta natura.... E per finire...apprezzo molto anche il tuo intento di condividere srcrivendo...è una cosa in cui un tempo credevo e nella quale mi dilettavo...ma continuo ancor oggi a pensare che scrivere sia ...catartico, e che un foglio o una pagina word spesso riescono ad essere piu'....ricettivi di tanti esseri umani, senza naturalmente fare di tutta l'erba un fascio :-)

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    1. Grazie mille!

      Dal mio punto di vista è bello sapere che ti affascina osservare gli uccelli in volo, come anche molti altri punti in comune quali la scrittura per esempio. Molte similitudini pari a controllare la simmetria dei polsini in tenera età o controllare la lunghezza dei lacci delle scarpe (quando si dice "imprinting") ;-)

      Col tempo ho imparato a prendere delle pause e osservare quello che capita attorno a me. Devo dire che i piccoli momenti (come vedere un merlo cantare sul tetto del vicino, trovo surreale che un volatile di dimensioni ridotte riesce a ottenere quei volumi!) riescono a ricaricarmi dalla confusione caotica quotidiana :-)

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